Decidere sempre cosa voglio ascoltare è un impegno. A volte oltre le mie forze.
Eccomi quindi su Musicovery, perché sia il suo algoritmo a lavorare per me. È uno shuffle evoluto: io gli dico che tipo di musica voglio, e soprattutto come voglio sentirmi durante e dopo l'ascolto. Posso preimpostare con una certa accuratezza il mio stato d'animo, senza i tiri bassi dell'omino (immaginario, ricordate!) dello shuffle di iTunes.
Per esempio, proprio ora ascolto la proposta positive (quasi al massimo) ed energetico (a metà). Su Facebook mi è appena arrivato l'invito di un ristorante per l'evento "San Valentino". Sto piangendo? Sto sfasciando il mio Mac? Sto per andare a buttarmi dal ponte di piazzale Cuoco? No no e no.
Sto solo cercando di capire come chiudere questo post.
Pensavo di farlo con una nota interessante, cioè che la Silicon Valley dove è nato Musicovery e l'università di Santa Cruz dove è nata la PNL sono a qualche miglia di distanza. Per dire che ho capito che questo magico sito è magico perché si basa sulla Programmazione Neuro Linguistica, che è la versione per atei e razionalisti della magia.
E invece no, Musicovery è francese, parisien. Quindi, il vero senso di questo post a questo punto è: devo smetterla di menarmela.
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