In questo momento, mentre fumo l'ennesima sigaretta durante il tempo di posa della maschera all'argilla, ho voglia (o bisogno, chissà) di fermare nero su bianco e di condividere le cose che ho capito nelle ultime settimane.
1. Nessun essere umano è funzione di qualcosa altro. In particolare, tutti gli esseri umani che incontro hanno il diritto di essere trattati bene e con amore e di ricevere importanza e delicate attenzioni a prescindere dalla funzione che io vorrei assegnargli nella mia vita. Certo non sono dio e non posso pensare di amare tutti incondizionatamente, ma questo funzionalizzare gli incontri, come ho fatto quasi sempre finora, soprattutto se si trattava di esseri umani di sesso maschile a cui ero particolarmente interessata, mi fa piuttosto schifo.
2. Il modo migliore per perdersi in un problema senza trovarne la soluzione è osservarlo continuamente. Cfr. il principio di indeterminazione di Heisenberg
3. Se si vuole una cosa, la si ottiene. Ma ci vuole molta molta molta pazienza, e serve uno sguardo strategico, e coraggio. Tanto coraggio.
4. Anche se si ottengono le cose che si vogliono, il senso della vita non cambia. Che al massimo riempiamo di soddisfazione qualche minuto, ma questi minuti ci avvicineranno comunque alla morte. E non sarà il successo non ottenuto o i soldi non guadagnati o i viaggi non fatti ciò che rimpiangeremo di fronte alla livella.
5. Vivere per rendere esplicita la propria peculiarità e perché gli altri la ammettano e possibilmente la ammirino. è un modo piuttosto idiota di vivere. Coltivare il proprio nucleo interiore, ciò che rende speciale me, potrebbe più proficuamente portarmi a riconoscere, celebrare, propiziare, ammirare lo stesso nucleo negli altri.
6. Ho un grande desiderio d'amore, ma sono in buona compagnia. Ce l'abbiamo tutti. Molti lo negano, perché è poco in sintonia con la nostra epoca narcisistica. Io ho la fortuna di riuscire a vedere questo desiderio ora, e di poter vivere senza che tutto giri, in maniera inconsapevole, attorno a questo desiderio. Posso darmi tempo, respirare nelle cose. Ad un certo punto questo desiderio diventerà talmente forte e pieno e diretto che da qualche parte porterà, esattamente come opera lo stimolo della pipì in noi. Sappiamo che prima o poi dovremo fare pipì, ma mica viviamo attaccati ad un bagno. Quando ci scappa, andiamo. E non scandalizzatevi del paragone, che amare e pisciare sono suppergiù la stessa cosa: naturali.
7. La vita politica di questo paese mi interessa veramente molto poco. Ma ciò non vuole dire che sia un'individualista cazzona. Mi interessano le dinamiche profonde, più che le contingenze di cui quotidianamente si parla.
8. Lasciare andare è liberante, Non c'è niente da perdere, e lo si scopre perdendo tutto quello che pensavamo di avere o di dover ottenere.
9. Ho imparato a comprare cose carine senza spendere cifre assurde, e addirittura che esiste il prestito.
10. Credere qualcosa è inutile. Bisogna sentire, provare, sapere quel qualcosa. Credere è come mettere un sottile strato di mattoni, di quelli venduti in comode piastrelle, su un pilastro di cemento armato. Resta cemento armato, ma lo camuffo perché sia più grazioso e accogliente.
11. Dare dare dare dare. Ma senza paracularsi dietro al dare. Dare, e saper dire i sì, i no, esprimere dubbi, alzare la voce, tornare indietro, dire la verità, chiedere, rispondere.
12. Le cose rotte restano rotte. Ma a volte, una volta aggiustate, assumono un fascino ancora più peculiare, come i jeans portati a lungo o la giacca di pelle di quando avevamo 20 anni. Il problema è che oggi quasi nessuno ripara più niente. Ma la crisi ci salvarà.
Grazie a chi, in vario modo, mi ha aiutato a capire, sentire, provare, sapere, esperire queste cose.
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