Finalmente ho capito. C'è una sola cosa da imparare per diventare davvero grandi, e persone migliori e per trasformare quello che di noi non ci piace e ci allontana da noi stessi e dagli altri. Ma non posso dirvi cos'è, ancora no. Se lo facessi non aiuterei voi, che bisogna faticare per scoprire le cose, e farei dei danni a me, che le scoperte vanno digerite lentamente e non sbandierate.
Allora faccio semplicemente pubblica ammenda della mia debolezza, una delle cose che più vorrei trasformare, scrivendo questo post pur sapendo che non dovrei scriverlo.
Perché se lo scrivo è solo per poter controllare in quanti lo leggete. Perché sono una tenace insicura, e bisognosa di sguardi altrui e di conferme alla mia esistenza.
Così facendo appago sia il vostro desiderio di pensare male degli altri (che si camuffa abilmente da interesse), sia il mio desiderio di autopunizione che si maschera da capacità di ammettere i miei difetti.
Così alla fine anche stanotte posso pensare di dormire tranquilla perché mi illudo di esistere e di essere pure brava, ma in fondo sarò inquieta perché so che ho ceduto e sono solo un mostro.
Ma se vado a letto e mi abbandono alla sensazione dei muscoli doloranti per la fatica al parco avventura alla Roncola (esperienza che vi posso consigliare senza problemi e doppi fini e controindicazioni, almeno credo) allora me ne posso fottere, e dormire davvero. Che questo post è opera dei criceti, mica mia. Macheccazzo, anche così sto solo trasferendo le colpe. Ve ne rendete conto? No, dico, ve ne rendete conto? Io sì. Buonanotte.
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