Allora, sono andata 4 giorni a meditare. A parte che sono sfinita perché l'uso preciso della mente è faticoso (soprattutto all'inizio perché invece se poi mantieni l'abitudine ti rende una scheggia) volevo raccontarvi questo fatto.
Tornando in auto, al casello dell'autostrada mi si è rotto un tergicristallo. Ovviamente quello di fronte al lato guidatore. E, ovviamente, pioveva. Ho guidato per un'ora protesa quanto lo consentiva la cintura di sicurezza verso il lato passeggero, tanto che credo che domani avrò il torcicollo.
E allora è stato ovvio: noi la realtà la vediamo sempre così, attraverso filtri che la deformano e distorcono, come le gocce d'acqua appoggiate sul vetro, che si accumulano poi si tendono per la forza del vento e poi si asciugano lasciando tracce. E la polvere, il fumo, lo smog, la resina, la cacca dei piccioni, le foglie, i volantini. Tutte cose che si accumulano, e che cambiano il modo in cui vediamo il mondo. Che sta ad ogni modo al di là dal vetro, separato, mentre noi al di qua, dentro l'abitacolo.
E mi sono resa conto che di fronte a ogni essere umano c'è una scelta. Nella busta numero 1: passare la vita a cercare il filtro meno invadente, quello che ci infastidisce meno, che ci sembra distorcere meno la realtà, anche se per usarlo dobbiamo deformarci o assumere pose buffe, ridicole, limitanti. Pulire costantemente il vetro con il lavacristalli, o pagare qualcuno perché ce lo pulisca, mentre noi stiamo dentro, protetti e al sicuro.
Nella busta numero 2: uscire dall'abitacolo, e prenderci la pioggia in testa. Anche le cacche di piccione. Ma oltre agli inesorabili inconvenienti potremmo arrivare a vedere il sole, la rugiada e sentire profumi e fruscii di foglie. E incontrare pure degli altri esseri umani.
Anzi, se usciamo dall'abitacolo, diventiamo parte della realtà, di quello che c'è, bello e brutto, invece di continuare a ritenerci altro. E poi se ci va, possiamo pure risalirci in macchina e farci dei tratti più o meno lunghi con passeggeri diversi, ma sapendo che la realtà è un'altra cosa. Che noi siamo un'altra cosa rispetto all'essere che sta dietro al volante.
E io non voglio giudicare se c'è una scelta migliore dell'altra. Io la mia l'ho fatta. Non so con quali risultati, cause just time will tell.
L'unica cosa che vorrei è che non facessimo i furbi, dicendo che il contenuto delle buste ci è stato nascosto. Solo questo, poi ognuno scelga ciò che vuole.
E invece, parlando di cose utili, ma da chi si va a farsi riparare un tergicristallo? Elettrauto, carrozziere, autofficina, benzinaio, concessionaria?
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