Io sorrido e dico bho. Inizia a farmi domande precise: "Ma tu occupi o vivi a casa tua?" "Ma sei mai stata ai rave?" "Ma è vero che prendete droghe?" "Ma che musica ascolti?" "Ma è vero che è uno stile di vita?"
E mi viene da ridere, perché lui che viene dal Cameroun e studia ingegneria, mi tratta come io tratterei una persona di una tribù del suo paese. E evito di addentrarmi in risposte complicatissime e inutilissime e di pura giustificazione, in cui avvicino punk e buddismo, e spiego che quando avevo l'età per andare ai rave non ci sono stata, e adesso mi piacerebbe, ma non mi sembra più prioritario. E un sacco di altre cazzate con cui potrei continuare per giorni. Sorrido, ascolto le sue domande, e scendo alla mia fermata.
E provo a continuare a smettere di dare risposte. La risposta è non rispondere. E' abbastanza punk?
3 commenti:
bello, questo post mi piace!
bene, grazie. a me non piace il tuo anonimato, ma non è mica grave.
saluti!
dai...non è grave...a presto
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