giovedì 29 dicembre 2011

Ma il suo sguardo è una veranda sive de agape

Nel titolo riporto una frase di Paolo Conte in cui ieri ho intravisto l'essenza dell'amore, che si tratti di figli amici amanti: stare in un posto, riparato e sicuro, ma aperto verso l'esterno.
Immagino una veranda tipo quelle del sud degli Stati Uniti dove ci si può fermare a bere una birra a fine giornata d'estate, o a guardare la neve scendere, o dormirci dopo una serata alcolica, o uscire a prendere una boccata d'aria dopo un litigio in casa. Da dove si passa per andare via e anche per tornare. Dove ci si sente abbracciati ma non rinchiusi, liberi ma non abbandonati. Dove gli odori della cucina di casa e gli odori del mondo si mischiano.
Robe così, ecco.


Nella foto: una veranda che se la crede. A torto, ovviamente.

Nessun commento: