Per andare meglio e con meno fatica in bici dovrei smettere di fumare. Ma non posso, che ho un olfatto degno di Rex cane poliziotto anche con la sinusite perenne dovuta al fumo: se smettessi l'odore di Milano risulterebbe talmente rivoltante che non potrei più andare in bici.
Mia mamma a RdL, cittadina piena di ridenti atrocità ma pur sempre a misura d'uomo, mi insegnava a ricambiare il saluto di chiunque mi salutasse. Anche a scappellotti se serviva. A Milano tu saluti un bambino che ti fissa, e i genitori/nonni/babysitter ti guardano sospettosi e fuggono via. Gli insegnano da subito a schifarle le persone. Che imparino come girano le cose.
La bici per me è correlativo oggettivo della libertà. E un ciclista fermo ad un semaforo rosso di una strada a senso unico non trafficata è invece il perfetto milanese, sia che sia alienato e quindi non si accorga che potrebbe passare, sia che da bravo e solerte cittadino aspetti il verde per attraversare 5 metri deserti.
Nessun commento:
Posta un commento