A teatro sto imparando che se credi fermamente e ti eserciti, puoi fare uscire la voce da un punto in mezzo alle scapole e mandarla dietro di te. E un giorno, in cui questa cosa me l'ero scordata ma che evidentemente da qualche parte aveva lavorato in me, ci sono riuscita.
Tutto quello che pensiamo sia impossibile è impossibile solo per la nostra mente, che incessantemente pone limiti. Che incessantemente divide in ordinario e straordinario, tra fattibile e infattibile, tra giusto e sbagliato, tra bene e male, tra amore e odio, tra giorno e notte, tra chiaro e scuro.
Perché siamo, come dice mia sorella Maddalena, dei cazzoni.
Oggi per esempio ho pianto, non solo per la tristezza ma anche per la liberazione, perché ho accettato, (cosa che prima mi sembrava impossibile) la fine di un amore, anzi di una storia d'amore. Che l'amore è tutto, e non finisce mai. Al massimo finiscono le cose a cui diamo il nome. Che bisogna darglielo un nome alle cose, per riconoscerle, ma poi liberarsene, che altrimenti i nomi, ingordi e avidi, si mangiano le cose. L'impossibile è solo ciò che è diviso.
2 commenti:
Anche io mi chiamo come tua sorella ;) e concordo sui cazzoni. Aggiungo solo che il tempo rende possibile l'impossibile...almeno lo spero...e l'amore ci si ripresenta sotto altre spoglie.
http://www.youtube.com/watch?v=EjAoBKagWQA
Sei una Maddalena che conosco? Per me il tempo non c'entra nulla, perché la consapevolezza di alcune cose arriva improvvisa. Puoi resisterle, certo, ma quando ha vinto lei, ha vinto lei.
Ciao!
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