Un paio di settimane fa scrivevo che il mondo ci manda dei segnali. Ieri si parlava con Pietro della stessa cosa, in particolari di segnali cupi e mortiferi.
E dopo un po' si diceva anche che la nostra generazione è morta. Gaber diceva, con un amaro bilancio di una vita, che la sua generazione ha perso. La mia, la nostra, invece mi pare morta, perché mi sembra sempre che il massimo della nostra preoccupazione sia trovare un video che finalmente non ci annoi su youtube.
E allora abbiamo pensato che la voglia di trovare creare inventare farci accadere qualcosa che ci scuota è perché vogliamo provare a non essere morti. Provarcelo, provarlo agli altri, provare a vedere se è possibile non essere morti.
E mentre tra viale Monza e Corvetto, mezza distratta e mezza concentrata, mi tornava alla mente questo dialogo, pedalavo in silenzio. Perché mi si è rotta la macchina e ho perso le cuffie dell'iPhone. Segnali. Come tutto.
E poi sulla discesa di corso Lodi non pedalavo, e mi facevo portare dalla forza di gravità. E finalmente ho sentito l'aria rinfrescarmi il sudore. E ho capito che non sono morta. Magari non ho vinto, non ancora, e non so bene cosa ci sia da vincere. Ma non sono morta.
Non siamo morti. Ci pare più comodo, ma non lo siamo.
Non siamo morti. Cazzo. Siamo vivi.
2 commenti:
Ho passato le ultime due ore e mezza a leggere di Marilisa nel suo blog e devo dire che è proprio la Marilisa che mi aspettavo! Ciao cara come stai? Approfitto di un piccolo angolo del tuo micro mondo digitale per portarti un saluto dalla lontana terra dell'emilia, dove il vino scorre a fiumi e il pane cresce sugli alberi (più carino che dire che la città è sgretolata dal caldo e ogni mese che passa conta sempre meno abitanti...) Ho aspettato tutto questo tempo perchè odio la magia della comunicazione a distanza dove in soli 164 caratteri sei costretto a sintetizzare auguri di pasqua, natale e belle e brutte notizie. Odio la chat, i poke e anche le telefonate un pò mi danno fastidio (forse sono quelle che odio di piu), senza parlare di facebook dove la cazzata regna imperante. Speravo di incontrarti/vi in chissà quale luogo sperduto e in quale tempo ma oramai sono passati quasi sei anni e nemmeno una cartolina... Ed eccomi qua in una serata votata all'autodistruzione a prendere coraggio in mano e cercarti su internet.
Detto questo parto da dove ci eravamo lasciati se vuoi nel narrarti le mie fantastiche avventure... Se non ti interessano passa pure alle ultime righe dove dovrebbe esserci un arrivederci o un saluto più carino, ora non so!
Ve ne siete andata da qui verso le 22:00 di quel caldo 6 settembre 2006 lasciandoci in dono due bellissimi pouf che tuttora sono motivo di vanto e orgoglio! ...Poi io sono entrato nella spirale dell'uomo di casa, il marito fedele e poi il padre perfetto :-). (Doppio padre perfetto :-) :-))! Inutile narrarti (per non prolungarci troppo) la quotidianità della vita familiare, gioie e dolori, i tanti errori, le sviste ma anche i bei sogni realizzati: alice la grande di 4 anni e mezzo e samuele il piccolo di 3 anni e un pò. Due o tre lavori cambiati, una macchina distrutta, una vita senza tv, un'insana "passione" per la corsa, una predilizione per la fotografia, una personale in arrivo nella galleria d'arte moderna del paese, una cima scalata, un paio di belle vacanze da ricordare, un nuovo piercing, un voglia di viaggiare che la metà basterebbe, un inglese pessimo, un ottimo gusto musicale, una casa sempre in affitto, una stufa che non scalda e una cucina sempre sporca... Piccoli brandelli di quello che per me è quotidiano. Ci sarebbe poi anche quella storia in cui ho salvato tutti dall'attacco dei ninja ma magari te la racconto un'altra volta... ...A volte mi piacerebbe scappare su e vedere come è milano dagli occhi di una "milanese" ma difficile spiegare a chi di dovere il perchè e il come senza scatenare ire... Nel frattempo mi accontento di spiarti dal buco della serratura e leggere di te nell'attesa che la vita ci ripresenti faccia a faccia (in quegli abbracci che sembrano durare un'eternità).
Basta tediarti e ora immancabile, per il grande finale, prima che il fato faccia il suo giro...
Baci
E si, siamo vivi Cazzo!
Caro Mariani,
come si permette di farmi commuovere mentre leggo il suo commento in treno, tornando ancora un po' sbronza a Milano dopo aver fatto la cartomante ad una festa del PD in Brianza ieri sera?
Come vedi le cose che ti posso raccontare io sono un po' diverse da quelle che mi hai splendidamente descritto.
Ti ho pensato spesso causa terremoti, ma avevo perso qualsiasi contatto. A parte evidentemente quello telepatico.
Facciamo che venite tutti e 4 a trovarmi così non scateniamo ire? Che ci tengo a sapere della storia dei ninja. Ti lascio la mia mail: misa_cometti at hotmail.com.
Così magari dopo il terremoto a milano riesci a sapere subito se sto bene.
Ti abbraccio forte, ripensando alla felicità che ho provato l'ultima volta che l'ho fatto davvero e non virtualmente.
che bello. siamo vivi.
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