mercoledì 21 ottobre 2015

La teoria delle piccole cose

L’altro timore che ci allontana dalla fiducia in noi stessi è la nostra coerenza: ci trattiene il rispetto per le azioni fatte e le parole dette, dato che gli occhi altrui non hanno altri elementi per calcolare la nostra orbita se non le nostre passate azioni, e noi siamo riluttanti a deluderli.
[…] Una stupida coerenza è l’ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Ma una grande anima non ha niente a che fare con la coerenza. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muri.

Ralph Waldo Emerson


Vorrei accadesse qualcosa di così forte da obbligarmi ad essere me stessa. Che mi mettesse spalle al muro ed estorcesse la verità su di me e sul mondo.
Ma, ci sono dei ma:
1. mi sono un po' stufata di farmi del male per testare i miei limiti. Mi sembra di averli colti.
2. ho una soglia del piacere ma anche del dolore troppo alta. Per mettermi spalle al muro dovrebbe scatenarsi l'inferno, o dovrei innamorarmi, ricambiata, di un uomo bellissimo saggissimo ecc oppure dovrei fare un viaggio ora subito in un posto straordinario, o cose così.
3. questo metodo l'ho usato a lungo, e non ha dato i risultati che mi aspettavo.
4. grandi shock causano grandi resistenze e nelle resistenze non fluisce la vita, ma si indurisce il recipiente.

Forse diventare grandi, e io ho sancito che sono diventata grande, è proprio questo. Cercare, e trovare, se stessi, nelle cose piccole. Che poi piccole non sono, perché possono richiedere cura, attenzione, sforzo anche le cose che diamo per scontate.
E di sicuro diventare grandi non significa rassegnarsi alla routine, dare le cose per scontate. Significa, semplicemente, adagiarsi nelle cose che ci sono, e che sembrano piccole, e trovare in quelle lo straordinario. E accettarlo, lasciando che ci stupisca.
Perlomeno, vorrei passare a questo metodo. Sono pronta.



giovedì 15 ottobre 2015

Sono una figa spaziale

Anche ad essere si impara.
Italo Calvino, Il cavaliere inesistente

Tutte le paranoie e le sfighe che ho coltivato con cura negli ultimi anni hanno una sola origine.
Una sola. Quale? La sensazione di essere inadeguata.
Ho passato la vita a scusarmi, giustificarmi, farmi figa, adeguarmi alla figaggine che immaginavo gli altri volessero da me.
Tutto, dal mettere la crema anticellulite al fare video, dal cucinare bene al pulire casa, dall'avere una relazione alla scelta della persona con cui avere una relazione, dallo scrivere questo blog all'andare o non andare ad Expo, dal rispondere ad un messaggio all'inghiottire le provocazioni, dal meditare all'usare la bici era fatto non per me, ma per un pubblico immaginario che doveva applaudirmi, ma generalmente era sempre insoddisfatto. Pubblico numeroso, variegato ed eterogeneo all'apparenza, ma che corrispondeva in realtà ad una cosa sola: me stessa e il mio orribile pregiudizio.
Pregiudizio di inadeguatezza perché di base sentivo che dovevo rendere sensata la mia vita. Ai miei occhi essere viva non bastava a giustificare l'occupazione di spazio, l'utilizzo di ossigeno, l'amore che ricevevo e che davo, le esigenze che avevo, le preferenze, le idiosincrasie.
Doveva esservi una causa più rilevante. Ovvero dovevo essere meritevole di tutto ciò. Ogni errore era possibile causa della fine del mondo così come lo conoscevo. Ogni "successo": la dimostrazione delle cose come avrebbero dovuto essere: perfette.
Che minchiata. Essere vivi basta alla vita. Poi ecco, si può vivere meglio del mero sopravvivere, ma non c'è nessuno stracazzo di standard da raggiungere.
E tra l'altro: se anche ci fossero degli standard, sarei ampiamente al di sopra, perché sono una figa spaziale.
Mi sono appena incarnata in questa vita, eppure sono già una figa spaziale.




domenica 4 ottobre 2015

Eros/Thanatos

Non arretrerò di un passo. 
Schiverò i colpi. 
Mi farò polvere, acqua limpida, tempesta.
Rinascerò come una fenice.
Spettinata e stanca.
Sporca e preziosa.
Inutile, divenuta indispensabile.
Abbandonerò tutto, e sarò.
Iniziamo.
Sono pronta. Siamo pronti, io e voi.
Fate brandelli di me, avanti.
Rinascerò come una fenice.
Sono morta mille volte.
Vivrò una volta in più.
Se io non esisto, voi non siete.
Se io non vi controllo, vi annienterete.
La paura è un ricordo,
perché io sono. E voi no.