venerdì 23 settembre 2011

Tengo famiglia

Compro caffè equo solidale, punto al risparmio energetico, i diamanti mi piacciono solo se certificati, mangio poca carne per contenere la crescita degli allevamenti industriali. Eppure, sto lavorando ad un progetto per favorire la propaganda della dottrina sessuale della Chiesa. Beati siano i soldi.

mercoledì 21 settembre 2011

Trincea.

Non voglio andare da nessuna parte, ma voglio restare a guardare negli occhi la mia paura. E sfidarla. E guadagnare ogni giorno un centimetro.

Vi faccio spaventare.

L'unico modo di non invecchiare è fare cose sempre cose nuove. Per questo nella notte del mio 31esimo compleanno mi sono mangiata special&magic cookies, per la prima volta. Da sola.
E ora ascolto Janis Joplin altissima con la cuffia, scrivo sul quaderno lampone, penso che potrei fare sia la puttana in un casino anni '50 che l'educatrice steineriana, penso ai miei appena tornati da lourdes, alle mie sorelle e ai miei nipoti, rido all'idea di fare un figlio, io,  mi eccito pensando a D., che sa di buono, voglio fare gli origami, ma penso che leggere la Kabbalah sia un'idea meravigliosa. Ma anche Linus, oppure scappare e non lasciare traccia, oppure chiamare ora un produttore. E mi ricordo che anche Madonna legge la Kabbalah, ma lei ha le palle. Ecco, potrei farmi crescere le palle. Ma mi sa che mi verrebbero anche i baffi. No, grazie.
Che bello, vorrei andare a ballare. Da sola. Ma è martedì sera, sono in pigiama e se guido mi ammazzo. Ecco. Mi ammazzo.

Mi sa che domani me ne vergognerò tantissimo, ma la smetto che poi divento paranoica.

martedì 20 settembre 2011

Verità ultime/ultime verità

No, non è che ora mi senta meno sola. Ora se mi sento sola so che SONO sola. E so pure che solo io posso fare qualcosa per me. Scrivere qui, e vivere 24/7 su FB sono palliativi a queste (a tratti ancora spaventevoli) consapevolezze. E mi portano via tempo ed energie per altre scoperte ed altri mondi.
Da oggi regole, e tempi contingentati. Ho troppe cosa da fare, per continuare a fingere di farle.

lunedì 19 settembre 2011

Continuons le combat

Mia mamma e mio papà domani vanno a Lourdes in giornata. Di fronte alle mie perplessità la genitrice ha risposto, scherzando ma non troppo, che va a pregare e a sopportare una tal fatica perché sua figlia minore, ovvero io, metta la testa a posto.
Speriamo che funzioni. In fondo basta crederci ai miracoli, per farli accadere. Io per esempio pregherò intensamente da qui perché mia mamma capisca cosa vuol dire realmente mettere la testa a posto. 

PS: a mio papà chiederò di pregare perché diventi ricca. 



domenica 18 settembre 2011

Riconoscere

C'è un momento, andando da Milano a RdL lungo la Rivoltana, in cui il paesaggio diventa casa.
Oltre le periferie, i capannoni, i centri commerciali e senza più i cartelloni pubblicitari abusivi a ingombrare lo sguardo, riconosco la distesa di pianura tagliata dai fossati e recintata da alberi. Odore di letame, e a volte le montagne verso nord. Distributori e qualche scritta padana sui ruderi delle cascine. Stoppie d'inverno e granoturco d'estate.
E io so dove sto andando, e posso cantare lady Gaga o Vinicio Capossela o Paolo Nutini e guidare comunque, verso un posto che se non esistesse non saprei come fare, ma se ci stessi mi stritolerebbe.
E questa cosa me la devo ricordare, che stare troppo nelle cose che ci ricordano casa è pericoloso, ma senza, senza non è la stessa cosa. E ci posso girare intorno, e fingere che non mi piaccia, e andare via, ma quella sensazione mi riporterà lì. Per poi andarmene di nuovo.

venerdì 16 settembre 2011

Se-i sot-to pro-pria-mente TU!

Ieri sono andata dal prode Rolando. E dopo un sacco di sedute in cui non sentivo niente, mi si sono spalancati degli stati nuovi, o forse antichi. Ad ogni modo profondi.
Quello che pensavo è che visto che siamo solo materia ed energia (non c'è niente di riduzionista in questa affermazione e se invece pensate che lo sia sono cazzi vostri), l'analista è una sorta di alchimista.
Potrei dire chimico, ma alchimista è meglio, perché tiene insieme i due aspetti della realtà, le due forme in cui ci si manifesta, pesante e sottile (come la luce, che è onda e particella a seconda di come la si osserva).
Ma insomma, la cosa meravigliosa non è che io abbia trovato un alchimista, ma che tutti siamo e possiamo diventare alchimisti. Sempre più consapevoli.

mercoledì 14 settembre 2011

The secret of success is failure

Ieri sera ero con Fabiana e Laura, e facevamo discorsi pesi riguardo al senso della vita, davanti ad uno spritz accompagnato da cibo indiano e sigarette autoprodotte.
Poi siamo andate da Peppuzzo, che è un posto dove la vita ti arriva addosso, senza presentarsi. Peppuzzo mi piace perché mi fa sentire a disagio. Lì mi sento sbagliata, con le mie certezze e la mia collana etnica e Facebook da controllare.
E poi una donna ci ha chiesto una sigaretta, che è povera davvero, è rimasta senza lavoro. Mentre Fabiana gliela rolla, io la guardo un po', mentre ondeggia sulle gambe magre dentro un vestito bianco a fiori azzurri e grigi, con i piedi in infradito minuscole, bianche. Le dico "Dai, passerà tutto". Lei risponde "Forse per te alla tua età, ma non per me a 46 anni".
E io mi sento scema, per averle detto quella frase banale.
Però lei poi ci ha confusamente raccontato del call center no profit per cui ha lavorato qualche giorno, che le hanno detto poi che doveva essere automunita, e a lei i giorni non li ha pagati nessuno. Che quando hai 30 anni temono che tu faccia figli, e quando ne hai 46 sei troppo vecchia, e hai studiato troppo oppure sei troppo ignorante.
E io volevo abbracciarla, ma sarebbe stato stupido come la frase di prima. E allora lei ha detto che andava a disturbare qualcun'altro.
E io mi sono sentita ancor più senza senso. E adesso provo a ricordarmi che sono andata da Peppuzzo proprio per ricordarmi che è tutto senza senso. Ma forse era una posa, dire che Peppuzzo mi piaceva.

martedì 13 settembre 2011

Dopo la fine

Dalla finestra aperta, mamma e figlio a passeggio:

Bambino: "novantotto, novantanove e CENTO".
Mamma: "bravo"
Bambino: "e adesso?"
Mamma: "adesso cosa?"
Bambinio: "dopo?"
Mamma: "dopo cosa?" (innervosendosi)
Bambino: "ma dopo questo!!!!" (piangucolando)
Mamma: "Ancora! Muoviti adesso"
Bambino: "NO! Mamma, cosa c'è dopo il cento"
Mamma: "Ma il centouno, cretino. Muoviti".

Cose che ho capito solo da single e che in caso di nuova relazione sarebbe meglio ricordare/6

Il tempo passato insieme è fatto per scoprire delle cose, divertirsi, fare l'amore, stare in silenzio, dire cazzate, filosofeggiare, passeggiare, vedere amici, farsene di nuovi, progettare avventure, raccontare debolezze, raccontare barzellette. Ma se è dedicato a parlare della relazione e di cosa succede e cosa non deve succedere tra i due, è un cazzo di fottuto tempo sprecato.

lunedì 12 settembre 2011

Soluzioni

Ci sono dei giorni in cui scuoto la realtà, e non ne esce niente. Servirebbe un corrispettivo del riso nella saliera, per evitare che si tappino le uscite.

domenica 11 settembre 2011

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.

Questo è un post che in realtà è un meta-post.
Questo è un post in cui mi lamento che il mio blog non abbia commenti.
Questo è un post in cui ammetto che so che il mio blog è letto perché guardo le statistiche.
Questo è un post in cui dico quanto è figo avere un blog.
Questo è un post in cui dico quanto è figo avere un blog per poi pubblicare su Facebook.
Questo è un post in cui non ho niente da scrivere, ma la cosa bella è comunque scrivere.
Questo è un post in cui non metterò la foto, perché non ho tempo per sceglierne una abbastanza figa.
Questo è un post il cui titolo forse non c'entra, ma è solo una frase che ho letto su Facebook
Questo è un post il cui titolo forse c'entra, perché si sottrae alle scelte.

mercoledì 7 settembre 2011

Cose che ho capito solo da single e che in caso di nuova relazione sarebbe meglio ricordare/5

Quando si è in coppia, se uno dei due deve andare via per un po', l'altro gli dice "Mi mancherai".Questa affermazione, oltre ad essere spesso vero perché l'assenza del partner lascia un vuoto che uno/a spesso non sa come gestire, implica una certa dose di accusa: "Ma come, mi lasci solo/a?".
Io da ora in poi vorrei dire (e vorrei che mi si dicesse ma non lo posso mica comandare a nessuno): "Vai, prendi tutta la vita che puoi, migliora, godi di ogni istante. Io farò lo stesso qui, e quando torni ci scambieremo le esperienze, e ci riprenderemo il passo".

martedì 6 settembre 2011

Mentre tutto scorre.

Sono ogni mattina una persona diversa. Se non me lo ricordassi da sola, una rapida occhiata ai miei capelli allo specchio basterebbe a rinfrescarmi la memoria.

domenica 4 settembre 2011

Adesso basta cazzate, che sei grande.

Ogni 7 anni cambiano i gusti alimentari delle persone. Stamattina pioveva e nel pomeriggio c'era il sole. Un mese fa non sapevo cosa fosse una deriva, adesso mi piace da matti. Oggi non so dipingere, tra un anno potrei non voler smettere di farlo.
Di fronte a questo scenario, come possono due persone promettersi onestamente amore per sempre, di fronte a testimoni umani e pure divini?
Secondo me promettono a loro stesse di non fare mai cambiamenti così drastici da rendere impossibile al partner riconoscerli e a loro di amare ancora la compagnia di quella persona.
Per celebrare un matrimonio basta quindi il PETRIFICUS TOTALUS.
Lancio un PROTEGO su di me, per evitare di illudermi che la libertà di diventare quello che voglio come e quando voglio si possa barattare con lo sguardo "amante" di qualcuno, che mi chiederà di essere come lui si aspetta, se non addirittura di utilizzare la pozione POLISUCCO per diventare uguali. Se proprio a tratti restare sola mi terrorizzerà, invocherò EXPECTO PATRONUS e una bellissima pantera bianca allontanerà tutte le paure.
Questa consapevolezza l'ho ottenuta a prezzo di dolorosissime maledizioni CRUCIATUS, ma ne è valsa la pena.

PS: altro esempio di cambiamento: Daniel Radcliff era un bambino bellissimo, oggi è un ventenne mostro.

sabato 3 settembre 2011

L'albero della conoscenza del bene e del male...

..produce saggi di neuroscienze.
In questi libri, che rilegati in rosso sarebbero un ottimo sostituto iconico della mela che Eva passa ad Adamo, ci sono le risposte ad ogni domanda. Le vorrei conoscere tutte, e poi dimenticarmene, per continuare ad illudermi che noi esseri umani siamo un mistero.




giovedì 1 settembre 2011

Peccato.

Proprio adesso, che dopo anni di timori ho deciso di scrivere delle cose prima per me, poi qui sul blog, e ora per realizzarle. Proprio adesso, dicevo, la mia testa sta per esplodere per un'orribile emicrania.
L'unica opera d'arte che lascerò ai posteri saranno gli schizzi di sangue e materia grigia sulla scrivania, sulle pareti della mia stanza, sui letti, sul Mac (che speriamo poi funzioni ancora, che lo lascio alle mie sorelle). Ma temo sarà troppo simile all'informale per finire sui libri di storia dell'arte. Cazzo.