Se pensi alle rose, sei un giardino di rose
Hanno detto: “Da ogni parte c’è la luce di Dio“.
Ma gridano gli uomini tutti: “Dov’è quella luce?“
L’ignaro guarda a ogni parte, a destra, a sinistra; ma dice una Voce:
“Guarda soltanto, senza destra e sinistra!“.
Finora hai tirato male le tue frecce. Ti sei prodigato per lanciare lontano, trascurando ciò che ti era vicino.
Più lontano tiri, più il tesoro ti sfugge!
Credimi, è lo sforzo che ti fa fallire.
Perciò, tira la freccia dolcemente e cerca il tesoro con umiltà. Esso ti è vicino, e non può sfuggirti.
Jalāl al-Dīn Rūmī
Le cose sono come sono. Non c'è niente da credere.
Quante volte al giorno me lo ripeto!
E se invece dovessi solamente rilassarmi, adagiarmi beata nel fatto che ancora non credo che non ci sia niente da credere? Probabilmente spezzerei questo loop che si autoalimenta. E sarei. Sarei. Sarei. Punto.
Il mio dubbio (che mi fa provare forte, troppo forte, per far sì che le cose siano come credo io, e non come sono) rende labili i contorni delle cos, che si spezzettano e frangono come le ombre in un piscina d'estate. Che si fanno impalpabili come la calura sull'asfalto in lontananza. Imprecise come il mondo dietro gli occhiali sporchi.
Tanto prezioso è quindi il singolo momento in cui ciò che è si disvela, si dona, si apre, si arrende, mi fa arrendere e cadere, mi disvela, mi dona, mi apre.
Così prezioso che non posso raccontarlo. Così abbagliante che per dirlo userò le parole di un altro mistico "Oh quanto è corto il dire e come fioco / al mio concetto! e questo, a quel ch’i’ vidi, / è tanto, che non basta a dicer ’poco’."