sabato 18 ottobre 2014

Doppi fini

L'amore ha a che vedere con l'invisibile. Niente di soprannaturale, intendiamoci. Piuttosto, direi, ha a che vedere con l''invisibile possibilità di assoluta bellezza che ognuno si porta dentro, protetta, nascosta e temuta come l'aculeo nascosto delle mante.
Per amare me stessa, mi devo sforzare di silenziare il mio perfezionismo, e amare e accogliere e far sviluppare il mio inesplorato, prevedibile e al contempo imprevedibile, potenziale.
Ugualmente, per amare qualcuno come compagno di vita, come figlio, come amico, come studente, come collega, come vicino di casa, devo dargli/darle la possibilità di essere al meglio di se stesso. Nonché l'opportunità di sorprendermi. Nonché concedermi lo spazio per immaginare il suo meglio, per sognarlo, per crederlo reale benché non realizzato. Nonché, per quanto possibile, per creare le condizioni affinché il possibile reale diventi una possibilità realizzata.

Stasera ho amato Milano. Sono uscita in bicicletta, passando per zone che di solito evito. E Milano era lì, bella e preziosa. Morbida e precisa. Silenziosa. Avevo il viso fresco, i capelli caldi.
Le coppie erano a passeggio, i ragazzi sulle altalene, i trentenni all'Isola, il vino buono, le birre finite,  le luci nelle case accese, i semafori attenti. Le foglie a terra, gialle. Sugli alberi, verdi.
Tutto prevedibile, tutto imprevedibile. Tutto regalato. Tutto perfetto, tutto come potrebbe essere, ma non può sempre essere.
Infatti, se l'assoluta bellezza delle cose/persone fosse sempre realizzata, le cose/persone non avrebbero bisogno del nostro amore per convincere a svelarsi. E noi saremmo spenti ed annoiati.
Le cose/persone sono imperfette, ma non perché lo sono, e nemmeno perché non vogliono realizzarsi. Le cose/persone sono imperfette, perché desiderano dare a noi uno scopo nella vita: consentirci di fare in modo che esse stesse si realizzino.


1 commento:

francescaforfil ha detto...

Pensiero profondo e perfettamente in sintonia ai miei. Quanto è vero e reale lo scopo di cui parli. Se poi sbaglio? O prendo una svista? Se diamo tempo a chi non sa riconoscere in noi quello che siamo? Le tue parole mi danno sempre spunto per miriadi di pensieri...e io ne approfitto sempre! Grazie