mercoledì 31 dicembre 2014

Buon anno

Buon anno a chi si aspetta tragedie, e vedrà solo quelle.
Buon anno a chi si aspetta meraviglie, e poi rimarrà deluso dalla straordinarietà della vita di tutti i giorni.
Buon anno a chi crede alla crisi, e anche a chi non ci crede.
Buon anno a chi la pensa come Einstein, che la crisi è un'opportunità.
Buon anno a chi è coerente come un sasso, e come un sasso non prova mai l'ebbrezza di scoprirsi diverso, ma può solo rotolare e perdere pezzi.
Buon anno a chi è incoerente come il cielo d'Irlanda, che sia portato dalle nuvole, e che le porti un po' anche lui.
Buon anno a chi odia tutti, e non sente mai l'esigenza della compassione.
Buon anno a chi ama tutti, e non sente mai l'esigenza della rivoluzione.
Buon anno a chi ama la famiglia, e solo quella.
Buon anno a chi famiglia non ce l'ha, e ama solo se stesso.
Buon anno a chi è parte della famiglia umana, anche se ogni tanto vorrebbe andare a fare un giro su Marte.
Buon anno a chi sta male, a chi si ammalerà e a chi guarirà.
Buon anno a quelli che moriranno, perché forse dalla consapevolezza dall'ingiustizia della morte potrebbe nascere un mondo più giusto, prima o poi.
Buon anno a chi nascerà, ed è giusto che lo sappiate: qui è tutto piuttosto figo, ma non è mica una passeggiata di piacere.
Buon anno a chi si chiede perché è nato. E la risposta non la troverà mai.
Buon anno a chi non se lo chiede, e la risposta la troverà facilmente.
Buon anno a chi ha il passaporto, perché non si annoi in un villaggio turistico.
Buon anno a chi non ha il passaporto, perché non muoia durante il viaggio.
Buon anno a chi attraversa frontiere, dentro e fuori di sé.
Buon anno a chi si erge a doganiere di se stesso.
Buon anno a chi non riesco a categorizzare.
Buon anno ai potenti, perché siano così potenti da credere nell'umanità di tutti, e non così deboli da seguire la finanza.
Buon anno a chi mi ha accompagnato, a chi mi accompagnerà, e buon anno a chi perderò per strada.
Buon anno a chi ne farà buon uso.
Buon anno a chi lo sprecherà.


giovedì 25 dicembre 2014

Pensierini di Natale 2014

Sono andata troppo più veloce del mio cuore. Ora rallento, e mi faccio raggiungere

Non sono cattolica, anzi. Però mi hanno consegnato la tradizione di festeggiare il compleanno del figlio di un falegname palestinese, uno che aveva carisma, e soprattutto aveva capito delle cose. Potremmo dire che fosse un illuminato. E anche un rivoluzionario. Uno che vedeva oltre le cose che si vedono. E allora, anche se non sono (più) cattolica e non sono cristiana, anzi, i seguaci del figlio del falegname mi piacciono generalmente poco: buon Natale. Buon momento in cui ci riconosciamo umani, in cui vediamo oltre le cose (anche se spesso c'è ne lasciamo sommergere). Buon Natale di tradizioni vecchie ma non stantie, di cose nuove che potrebbero diventare nuove tradizioni.
Buon Natale in cui sappiamo i essere profughi migranti e stranieri e transitori e transeunti tutti. Buon Natale di crisi che spesso è ancora abbondanza.
Buon natale a tutti, tranne a chi usa gli uomini come fossero cose, e le cose come fossero uomini. Eccetto la "famigghia", ovviamente.  O forse, buon Natale proprio a voi, Che lo spirito del Natale vi tormenti.

Spero che i poveri non mi facciano dormire. Spero che gli uomini e le donne non mi facciano dormire.

Libertà non da cosa, ma in che cosa. Trovarmi il mio spazio. Respirarlo. Farlo trovare agli altri.

Ho accumulato, preso, costruito la tana. Ma non voglio essere l'avara formica. É tempo di ridare.

Ai miei nipoti. Perché siano così felici e pieni da saper riempire il mondo, e non solo arraffarlo. Ai miei nipoti, perché facciano tutto per amore e libertà, e non per obbligo e  senso di  colpa. A me, perché sia uguale a loro.


giovedì 4 dicembre 2014

Stop. Dimentica.

Problemi problemi problemi.
Correre correre correre.
Non dimenticarsi niente.
Essere performante.
Pulire.
Correggere.
Perfezionare.
Sacrificarsi.
Elevarsi.
Spiegarsi.
Divertirsi. Poco.
Lavorare lavorare lavorare.
E poi scoprire che la cosa più importante degli ultimi due mesi, passati indenni come una goccia nel tragitto dal rubinetto allo scarico del lavandino, è che mi sia accorta del merlo con la bacca nel becco che stava sul mio terrazzo ieri mattina.