giovedì 6 ottobre 2011

In cosa credo/1

Mi è stato chiesto chi sono, e in che cosa credo. Non avevo risposte pronte, perché da tempo non ne davo, anche se questo blog, i miei progetti, il mio essere nel mondo ne sono pezzetti sparsi.
Per esperienze traumatiche e insoddisfacenti con il cattolicesimo, ho imparato ad evitare i dogmatismi, ma ad un certo punto, questo punto, delle risposte vanno date. Parziali, transitorie, consapevolmente imperfette e imperfettibili, ma risposte.

Questa è il primo post della serie, e prendo a prestito Nazim Hikmet: credo nella vita. Seria, inevitabile e ineluttabile, senza senso eccetto l'obiettivo di morire felici. La vita è meravigliosa. E' mia. Decido, ne sono responsabile. E così influisco su quelle degli altri. Ne sono responsabile. Anche di quelle.


La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo
ad esempio
senza aspettarti nulla
dal di fuori o da di là.
non avrai altro che vivere.

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio al punto
che messo contro un muro
ad esempio
con le mani legate
o dentro un laboratorio
col camice bianco e gli occhiali
tu muoia
affinché vivano gli uomini,
gli uomini di cui non conosci la faccia
e morrai sapendo
che nulla è più bello,
più vero della vita.
Prendila sul serio.
Ma sul serio al punto
che a settant'anni
ad esempio
pianterai ulivi
non perché restino ai tuoi figli,
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita
sulla bilancia
peserà di più.

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