domenica 5 aprile 2020

Il mostro dei colori

Un professore che veniva sempre a fare supplenza nella mia classe quando ero al liceo, ogni volta che entrava ci chiedeva di dirgli come stavamo.
Noi rispondevamo sempre e solo “Bene”.
E lui insisteva che dovevamo usare le parole giuste per definire stati d’animo ed emozioni.
E io giuro che non capivo. Non solo io, tutte, anzi tutti, avevo anche un solo compagno di classe quindi la grammatica italiana prevede un (ingiusto) maschile.
Ad ogni modo. Pensavamo tutti che fosse uno strambo.
E invece, quanto aveva ragione. E sono passati anni, e percorsi e terapie e meditazioni. Ed infine l’ho capito: l’importanza delle parole giuste per ogni emozione.
Per poi separarle e metterle nei barattoli come fa Il mostro dei colori che tanto piace a Fatima.
Di qui la tristezza.
Di là il senso di colpa.
Impotenza.
Rammarico.
Risentimento.
Nostalgia. Che è diversa dalla malinconia.
Scoraggiamento.
Accettazione.
Rimprovero.
Desiderio di vendetta.
Pentimento.
Perdono.
Risolutezza.
Testardaggine.
Coraggio.
Incoscienza.
Pavidità.
Panico.
Rancore.
Delicatezza
Rabbia, che poi se la guardi negli occhi ti svela solo che è un grande dolore a cui non hai mai dato spazio.


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