venerdì 4 novembre 2011

La grande guerra - ovvero - Della solitudine e del cavolfiore

Un cavolfiore romano è un frattale. E lo sono pure i rosoni, e i mandala. E i quadri di Pollock.
Poi hanno scoperte le equazioni che stavano nascoste sotto la superficie delle cose, e inventato dei software per studiare i frattali.
Alcuni artisti utilizzando i programmi hanno iniziato a creare fractal art. Ma le opere sono agghiaccianti.  Lo sguardo ci si perde, ma si inaridisce. Un urlo di terrore mi nasce in pancia, ma nemmeno riesce ad uscire. 
Perché?
Perché la perfezione imprigiona. Perché senza caos, senza errore, senza sforzo, senza sbaglio non c'è vita, non c'è arte. Perché non esiste il cavolfiore romano perfetto, ma solo il cavolfiore romano che mangerò oggi. 




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