giovedì 24 marzo 2016

Smettere di fumare

Sto smettendo di fumare o perlomeno riducendo moltissimo, scelta a cui sono arrivata solo per motivi di salute: mi si frantuma la testa per la sinusite, mi si infiammano tutte le vie aeree superiori, mi viene la febbre ed è evidente che il fumo non possa che peggiorare tutto ciò.
Ma a me fumare piace. Posso dire questa cosa? In Italia è un'affermazione forse ancora permessa ma in Inghilterra, per esempio, sarebbe davvero sconveniente dirlo. Che palle, a me fumare piace.
Mi rendo conto che spesso non ho il controllo su quanto fumo e questo mi fa innervosire. L'essere dipendente da qualcosa è sempre una mezza merda, ma ci sono tanti plus nel fumare e poi siamo dipendenti da un sacco di cose, il tabacco è solo la punta dell'iceberg...potrebbe essermi capitato nella vita di diventare dipendente dall'eroina e sarebbe stato molto peggio...
Mi rendo conto che le sigarette puzzano e non mi piace, ma già fumando i drum (le sigarette rollate da me, malissimo tra l'altro) il problema della puzza è meno forte. E poi basta aprire le finestre di casa e passa tutto, no? E poi lavandosi capelli e denti regolarmente e mangiando delle mentine noi fumatori non diventiamo automaticamente mostri della puzza come ci dipingono i non fumatori...
Ma mi rendo conto sopratutto che fumare sigarette ha cementato amicizie, da sempre. Dalle gite scolastiche alle superiori, alle vacanze o nelle serate quando vuoi conoscere qualcuno, alle notti in cui accompagnavo a casa un'amica e stavamo in macchina a raccontarci un sacco di fatti e sensazioni privatissimi scandendo il tempo con 10 "ultime sigarette", alle cene in cui stai a tavola per ore condendo sigarette, minchiate, cose serie e un po' di amari. E poi fumare è esteticamente bello, anche sexy direi, non sempre, ma sei sei un po' fig@ aggiunge del fascino.
Mi rendo conto anche che insegnando dovrei lanciare forte e chiaro il messaggio che il fumo fa male. Ma spesso sono accaduti momenti educativi più intensi durante una sigaretta fumata insieme ad uno studente/essa in crisi che durante le ore di lezione in classe.
Mi rendo anche conto che fumare è un comodo passatempo: sto aspettando un autobus, l'inizio di uno spettacolo, un amico che non arriva. Posso guardare il telefono (loser), posso guardare le scarpe dei passanti, posso meditare un poco sui rumori intorno a me oppure...posso fumare una sigaretta!
Quindi ora si pongono delle questioni chiave:
Che cosa faccio ora nel tempo lasciato libero dal fumo?
Come riempio quei minuti? Lavoro di più? Mangio di più (ho il terrore molto preciso di prendere 10 chili per il cambio del metabolismo...)? Tamburello di più con le dita? Mi incazzo di più con il resto del mondo? Medito di più?
Come sostituisco la pausa sigaretta con qualcosa che mi dia la stessa sensazione di spazio vuoto in cui la mente può distaccarsi del tutto dal lavoro che sto facendo o al bisogno mi consenta di focalizzarmi meglio?
Che scuse uso per chiedere o dare un momento di attenzione esclusiva a qualcuno o per ritagliare degli spazi dentro i momenti di gruppo?
Rileggendo tutto questo pippotto che ho scritto con gli occhi di chi sa, perché lo so, quanto forti siano i condizionamenti che governano le nostri vite, e sa che siamo fatti di abitudini, e sa che la paura del cambiamento è solo paura dell'ignoto, e sa che ci rassicuriamo con le cose come i bambini con i peluches mi viene da ridere.
Però cazzo, fumo da 20 anni. L'attaccamento più lungo della mia vita, direi. Mi manda in sbattimenti, quasi come quando finisce una storia. Un altro ex da archiviare. Quindi fase di down, poi assestamento, poi odio, poi nostalgia, poi la normalità diventerà essere separati e magari di tanto in tanto potremo vederci e risentirci. Ma sarà sempre qualcosa con cui devo andare cauta per non ricaderci, anche perché ci sarà solo la mia volontà coinvolta, il fumo non mi dirà "No, Misa, ti voglio bene ma non possiamo tornare insieme". E io non potrò nemmeno odiarlo perché è stronzo. A parte il mal di testa e i soldi spesi il fumo è stato un piacevole compagno di vita.
E poi ogni cambiamento è un'implicita accettazione del tempo che passa. E io odio il tempo che passa. Mica posso far finta di essere zen se non lo sono. Porco cazzo.
Uff.





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