martedì 20 dicembre 2011

Sciatte benché importanti riflessioni sulla trentennità.

Il-mio-ex-fidanzato, che come etichetta per un essere umano è ancor più tremenda di il-mio-fidanzato, ride delle trentenni, come me, e della nostra paranoia di trovare il maschio fecondatore.
Ora, desiderare un bambino a completamento di sè è certamente orrendo, così come lo sguardo che a volte mi accorgo di avere sugli uomini, tipo fiera degli stalloni. Cerco in molti modi le risposte al perché di questa mia fissa, e mi chiedo se sia colpa della società che nelle donne senza figli vede delle degenerate, della mia prolifica famiglia, dei maledetti ormoni, dei voladores o del vero colonizzatore del pianeta terra: il DNA che vuole trasmettersi incessantemente. E poi penso che sono un animale, e che quindi un figlio se arriva arriva. Senza troppe menate. Ma voglio capire e quindi insisto con le domande. Arriveranno risposte, probabilmente vivendo e basta.
Ma oggi mentre mettevo l'anticellulite (sempre per la questione di garantirmi la possibilità di procreare, ovviamente) mi sono fatta delle domande sui trentenni maschi.
Che cosa li rende così incapaci di amare e cinici nella versione A oppure pressanti e inopportuni nella versione B oppure cialtroni e millantatori nella versione C? Perché sono fissati con l'idea del sesso ma ormai assuefatti a pose da film porno in cui sembra che scopino per provare quanto sono bravi invece che per godersela? Perché in fondo hanno paura del sesso, della prossimità fisica? Perché si vestono da ragazzini usciti da un centro sociale oppure da quarentenni para sessantottini? Perché si lamentano dei loro lavori ma ci restano? Perché se invece il loro lavoro gli piace e magari guadagnano pure la devono menare a tutti? Perché giocano a calcetto oppure rinunciano al rito settimanale giusto per fare corsi di teatro per trovare una fidanzata? Perché non sanno rispondere alle domande senza farne un caso da corte d'appello? Perché non riesco a parlare con loro senza sentirmi alla fiera delle giumente? Ma no, loro nemmeno li vogliono i figli. Cosa vogliono, cosa cercano? Forse la collana di scalpi, e non intendo quelli cranici.
Le ipotesi per questo abisso di incomprensione sono: la società li ha sfrattati dal loro ruolo di maschio Alfa, causa allungamento dell'età media. Le loro madri erano tutte delle rincoglionite. Le loro donne precedenti li hanno devastati. Le radiazioni di Chernobyl e quelle dei cellulari hanno sfasato il loro ciclo ormonale. Credono nell'Invisibile Unicorno Rosa ma non nelle relazioni che durano più di due giorni.
La risposta anche qui arriverà vivendo e basta. Nel frattempo frequentare ventenni e quaranta, anzi quarantacinquenni potrebbe essere un'ottima soluzione. Ma svelare i miei misteri sarà pure meglio.

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