sabato 19 dicembre 2015

Incredibilmente anche mia madre è un essere umano

Lei 70 anni, io 35.
Lei la quarta, io la prima.
Lei concreta, io aerea.
Lei organizzatrice, io pure.
Lei nonna, io zia.
Lei solida all'apparenza, fragile dentro. Io fragile all'apparenza, un'inaspettata resilienza dentro.
Lei cattolica, io bho.
Lei non aveva dubbi, mi pareva. Io glieli ho fatti venire, mi pare.
Lei conosce le regole e le accetta, io le conosco e ci sbatto la testa.
Lei bionda ancora naturale, io tinta da 10 anni per coprire i capelli bianchi.
Lei con un gran gusto e un grande armadio, io pure, soprattutto il secondo.
Lei non capisce le pubblicità, io gliele spiego.
Lei non ha senso dell'ironia, io la prendo in giro continuamente.
Lei indipendente, in un mondo che forse gliel'ha impedito. Io indipendente, ma non so bene che farmene dell'indipendenza.
Lei accusata, io giudice.
Lei giudice, io accusata.
Lei che controlla ogni cosa, io che farei lo stesso, ma mi sforzo di non assomigliarle troppo.

Penso di conoscerla, eppure so che non so niente di lei. Me la immagino diversa, se solo nella sua vita fossero accadute altre cose. Un lancio di moneta e la vita può cambiare. Che ne so, un fidanzato hippy invece di mio padre, del resto era la fine degli anni '60. Mi immagino quali lati del suo carattere si sarebbero rafforzati, quali ammorbiditi, quali scatenati. Mi viene da ridere pensandoci, Ivonne figlia dei fiori. O attivista femminista. O architetto O giornalista. O contadina. O infermiera.
Non è possibile, lei non ha una vita sua, non avrebbe potuto avere un'altra vita che questa. E' un privilegio che non posso riconoscerle. Lei è mia madre, che cosa vorrebbe essere oltre a questo? Casualmente è anche madre di due mie sorelle, ma lei è indiscutibilmente mia madre. La conosco e la riconosco per questo. E' quasi disgustoso questo annullamento di lei come essere umano, non posso davvero essere così meschina, così piccola, così egoista. Riprovo, perché so che da qualche parte non può essere solo quello.
Temo di non amarla più, se non fosse mia madre. Ma riprovo, chiudo gli occhi e mi immagino di incontrarla sotto i portici di RdL, in un giorno in cui ride e gli occhi verdi le scintillano. E magari di sentirla giocare con i suoi nipoti. La immagino a curare le piante. Immagino la sua voce alzarsi quando si arrabbia, e le lacrime sul suo viso incredibilmente senza rughe. Immagino che sgridi suo marito perché si è sporcato la cravatta mangiando. La immagino pregare chiedendo benessere per chi le sta nel cuore. La immagino cercare le parole che non sa dire. La immagino cercare qualcosa che nemmeno lei sa che cosa sia. La immagino accettare quello che ha. La immagino mentre piega i maglioni in pile incredibilmente ordinate. La immagino accorgersi che qualcosa è fuori posto. La immagino 17enne in vacanza all'Elba. La immagino il giorno del suo matrimonio. La immagino come se io non esistessi.
E mi accorgo che esiste, non è mia mamma. E' Ivonne. Un po' estranea, finalmente. Un po' libera da me. E io un po' libera da lei.


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