giovedì 28 gennaio 2016

Guerrieri

Ho strappato minuscoli attimi di felicità con la stessa naturale ferocia di una leonessa che si avventa sul cuore caldo e palpitante di una gazzella.
Ora mi sembra che la felicità non vada conquistata, ma solo goduta. Lasciata scorrere, naturale come una fonte. Protetta dall'inquinamento, quello sì, esattamente come una fonte. Condivisa anche. Cercata negli altri. Ma mi sembra così lontano il tempo della lotta armata per la felicità. La felicità sono io, è l'Universo, come faccio a lottare per qualcosa che già ho, che mi abita, anzi di cui sono intrisa e composta?

Ma a volte serve essere guerrieri. Stare di fronte al nemico. Guardarlo negli occhi. Stare di fronte ai mostri. Ma, ecco, questo è il problema: non sono mostri. Il nemico ha un nome, che va riconosciuto e accettato, altrimenti si colpisce a caso, come un kamikaze, mescolando sangue colpevole e innocente e innocuo.
Questo nemico ha quasi la tua stessa faccia. Quasi la tua stessa voce. Quasi i tuoi stessi occhi. Ma morti, tutto è morto, e se non è morto abbastanza vuole solo morire di più. Vuole disfarsi, vuole disfarsi di te. Vuole svanire. Cerca il nero e vi indugia. Ti fa pensare che anche tu voglia lo stesso.
Ti convince di essere più potente. Ed in effetti lo è. E a te, non resta che lottare.
Questo nemico ha un nome: depressione.
Depressione.
Depressione.
La malattia del secolo, pare. E quindi ingurgitiamo milioni di milioni di pillole. E poco poco amore. La disgrazia più vera non è avere la depressione. Ma averla e non saperlo, pensare che sia normale. E volere che anche gli altri siano così, mezzi morti come te. Senza amore come te.
Perché vincere la depressione sarà la tua seconda nascita, non casuale ma causale. Un attraversamento delle cause ed egli effetti che è un trascenderli. Un passaggio nel buio, come nel canale vaginale. Questa volta senza placenta ad ossigenarti. Sei tu, solo, a cercare la luce.
E quando la trovi, ne vuoi ancora di più. Vuoi farti luce. Capisci di non poter essere altro che luce. E sai che ogni ombra chi incontrerai sarà luce, prima o poi. E' già luce, anche se non lo vedi.
E benedici il momento in cui tutto è diventato buio, perché ti ha fatto vedere, accecandoti all'inizio, quanta luce esiste. Quanta luce sei. Quanta luce sei sempre stato.




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