mercoledì 24 luglio 2013

Un post che dice la verità, finalmente.

In questa notte di luna piena, con le zanzare impazzite di caldo e Lana Del Rey in loop, sto per raccontare una verità.
Ma non di quelle che dico di solito, cioè le cose che ho capito o, meglio, presumo di aver capito. Ma la verità su ciò che sento.
A settembre, e precisamente il 14, partirò per Spilsby.
E me la faccio sotto dalla paura. Ho paura di ciò che (non) può accadermi a Spilsby e della bruttezza degli inglesi? No, ho paura di ciò che diventerò. Di ciò che resterà di me, di quello che sono abituata a pensare di essere e a chiamare io, in un contesto totalmente diverso.
Senza i miei amici, senza Milano che amo e odio, senza i due uomini che ho amato -amo- negli ultimi anni, senza quelli con cui mi sono divertita, senza il mio analista, senza mamma e papà a 40 minuti di macchina, senza sorelle, senza nipoti, senza il tabaccaio che mi conosce, senza la mia casa blu, senza una casa qualsiasi a cui tornare, senza teatro, senza bicicletta, senza tutti i libri nella libreria, senza le tonnellate di vestiti nell'armadio. Senza tutto ciò che dico mio, e dicendolo faccio in modo che lasci un segno in me, fino a diventare me, in un intrico complicato ma comprensibile di influenze reciproche.
A quasi 33 anni (li compirò mentre sarò già là e quindi sarò pure senza festa di compleanno, che mi piace così tanto organizzare) me ne vado, lascio tutti gli ormeggi. Tutte le certezze costruite, e porto appresso solo me. E la volontà di fare non un'esperienza, come mi dicono tutti quando dico che partirò, ma un esperimento. Scopo dell'esperimento: scoprire chi sono io, al di là di quello che ho e delle relazioni in cui sono già inserita. Quali sono i miei limiti? I miei punti di forza? Che cosa mi piace? Che cosa voglio davvero? Mi verrebbe quasi voglia di cancellarmi da Facebook un'altra volta, affinché l'esperimento sia più completo, ma credo che non avrò il coraggio di farlo.
E ho paura di questo esperimento, nonostante all'estero abbia già vissuto e viaggiare da sola mi piaccia. Ho paura perché una parte di me è convinta che alla mia età dovrei avere già superato la fase sperimentale, e essere madre di famiglia, possibilmente senza conto in rosso ogni due mesi. E avere capito già cosa voglio e cosa posso fare, e avere avuto successo e continuare a coltivarlo.
E invece mollo tutto. Senza essere certa di tornare. Senza sapere chi davvero tornerà. Senza sapere chi e cosa mi aspetterà al ritorno.
Me ne vado consapevolmente a fare l'amore con la paura. Spero sia una buona amante. Spero che l'amore la renda innocua.




3 commenti:

Daniele ha detto...

Vai, Misa, e non avere paura. Indietro si può sempre tornare, ma non sempre ne vale la pena. Vale invece sempre la pena di buttarsi in esperienze nuove e diverse, per sapere che sapore ti danno, per vedere fino a che punto sei vivo. Quando ti fermi un attimo a credere di aver dato abbastanza, ti stai adagiando sulla monotonia e la stai dando vinta alle cose che odi.
Quando invece cambi sempre, stupisci tutti, dimostri che non ti arrendi perchè è giusta la tua vita, e diventi bella come sei, come ti conosco, quel poco che ti ho conosciuta.
E tranquilla che il teatro e le discoteche in Britannia non mancano mai. E amici ne puoi sempre trovare. (E ragazzi belli.....bè, speriamo!!)

misanderstanding ha detto...

Grazie Daniele. Ho paura, ma il coraggio non è per chi non ha paura, ma per chi la attraversa.
Grazie dell'incoraggiamento. Davvero. Come va il tuo cambiamento radicale?

Daniele ha detto...

Incredibilmente bene.
Non sono l'uomo più felice del mondo ma non lo ero certo nemmeno prima, i miei casini mentali non mollano, però per il resto mi trovo strabene, e credo non sia solo perchè sono in Giappone, potrebbe essere anche un'altra terra ma è affascinante essere così distanti da tutti, e ricominciare da capo sul serio, non come quando dici che vuoi cambiare vita ed attraversi sempre il solito semaforo dopo il marciapiede dove sei cresciuto.
Qui non incontrerai mai la tua fidanzatina delle medie. Qui non passerai mai davanti alla fabbrica di tuo padre.
Qui davvero è un reset, e questo fa paura solo da fuori, da dentro è una figata, ti stimola a fare!