martedì 2 settembre 2014

Niente è come sembra ovvero della capoeira come imago roboris ac potentiae

Those who prefer their principles over their happiness, they refuse to be happy outside the conditions they seem to have attached to their happiness.
Albert Camus

Una capoeira.
La vita interiore mia, la vita dell'amore che vuole durare e non morire di troppa bontà o troppo cinismo, è una capoeira.
Una danza di schiavi, che si preparano, a ritmo di musica, a lottare per la loro libertà.
Forza e leggerezza. Ritmo e precisione. Gesti che sembrano solo aggraziati, che devono essere aggraziati, ma sotto l'apparenza di pura bellezza parlano di auto-dominio,  di determinazione, di ansia fame desiderio di libertà, di sogni più grandi,  di conflitti che, gestiti, fanno avanzare la vita.
Come i capoeiristi, come il samurai, come il guerriero di tutte le tradizioni mistiche: mantenersi forti, pronti a lotta, con il corpo vigile e la mente lucida, e decidere di astenersi, di portare la guerra ad altri livelli. Interni, superiori e solo in casi estremi, e quando si è pronti, portarlo all'esterno. Una volta individuati con precisione i nemici.
Potremmo essere come  un leone domato, che si è domato da sè.
Perché sa che la sua forza gli serve tutta intera, ma potrebbe anche fregarlo. E allora impara a gestirla.
E insomma, credo che Atena, la saggia dea guerriera, sia ancora con me.


Nessun commento: