sabato 5 settembre 2015

Niente è mio

Non ho voglia, non ancora, di scrivere estesamente del mese passato in India e Nepal.
Mi sembrerebbe di fare un torto a qualcosa o a qualcuno o forse a me raccontando senza la giusta distanza il viaggio di cui molti, ho scoperto, si aspettano il reportage. Non ci sarà il reportage, sappiatelo. Ci saranno magari dei racconti. Ma in ciò che scriverò e sarò in futuro cercate l'India, e la troverete.
Oggi avevo voglia di scrivere, perché ho un'immagine che mi gira in testa. Tendo a non credere a tutto quello che penso, no, non più, direi che non è il caso,  ho preso un sacco di cantonate credendo a ciò che pensavo. Ma  a qualcosa di ciò che mi passa in testa do credito, almeno temporaneamente, poi si vedrà. Quindi vi racconto ciò che vedo.
Oggi visualizzo costantemente me stessa, attaccata a un salvagente che non sapevo di avere, ma che mi ha salvato la vita, come un vero salvagente dovrebbe fare.
E questo salvagente che resiste nonostante tutte le cazzate fatte, tutto il dolore che ho vissuto e quello provocato, tutto l'impegno che a tratti ho messo per nasconderlo, è una sorta di purezza interiore.
E vedo chiaramente, oggi, quanta dedizione molte persone hanno profuso nell'intaccare questa purezza, al semplice scopo di sentirsi meno in colpa per aver ucciso la loro purezza.
E io forse la mia l'ho uccisa in passato, ma sotto quella ne è spuntata un'altra, più densa, più trasparente, più intensa. O forse si è rigenerata come la fenice.
Immune appunto a tutto ciò che la potrebbe intaccare, mi ci aggrappo, e poi tranquilla mi ci abbandono. Sto con questa sensazione di pienezza e leggerezza, e so che non è mia.
E ringrazio chi la intravede tra le persone a cui passo accanto ogni giorno, e sono loro grata per la loro delicatezza.
E fatico a crederlo, ma so che è anche questa purezza appartiene anche a chi ogni giorno tenta di scalfirla, perché non può sopportare di vedere qualcuno credere senza apparente motivo a qualcosa, e cercano ragioni alla base e non sanno che la base è proprio credere.
Che poi in realtà non è niente, non esiste questa purezza. Ma mi ha salvato la vita. Quindi ci credo.


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