martedì 22 ottobre 2013

La lingua madre (e matrigna)

Do you think I know what I'm doing?
That for one breath or half-breath I belong to myself?
As much as a pen knows what it's writing,
or the ball can guess where it's going next.

Jelaluddin Rumi

Mi accorgo che il mio inglese è migliorato, perché da quando sono sola e penso in italiano a quando riesco a far fluire una conversazione in inglese, il tempo si sta notevolmente riducendo.
Lo switch è più veloce e meno traumatico, e la conversazione sempre più spedita.
Riflettere sulla padronanza di una seconda lingua mi ha fatto accorgere di una cosa, che ho sempre sospettato.
Il linguaggio, di qualsiasi tipo, è il nostro unico strumento per comunicare il nostro mondo, la nostra esperienza interiore. Non ne possiamo fare a meno perché abbiamo bisogno di avvicinare gli altri alla nostra realtà (nonché di provare a intuire quello che gli altri sentono), ma il linguaggio è sempre un tradimento della realtà.
Così come la traduzione da una lingua all'altra è un tradimento.
E mi accorgo che parlare una lingua che non è la mia, e mai lo sarà, (guardate questo splendido reading di una poesia di Sujata Batt) mi sta riportando ad una semplicità e ad una maggiore aderenza al reale.
Non posso nascondermi dietro complicate evoluzione verbali, sintattiche o retoriche in inglese. I can but keep it simple. And real.
Il godimento di avvicinare una qualsiasi questione e analizzarla da molti punti di vista grazie al linguaggio è innegabile, ed anche un processo certamente utile. Ma  spesso scambiamo la decorazione, l'analisi, la sofisticatezza per la realtà. Che stupido errore, la realtà è semplice. Davvero semplice.
Come il mio inglese, come il linguaggio dei bambini.
Come qualcosa a cui abbandonarsi. Come una tigre nella foresta, agile e scattante e totalmente presente in ciò che fa. E una tigre, in punta di penna e in punta di lingua non la potremo mai addomesticare. E se anche riuscissimo, in punta di frustino, ad addomesticarla, l'avremmo solo privata della sua grandiosa bellezza e ridotta ad uno spettacolo da circo.
E' questo che vuoi, dalla realtà?



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