martedì 25 giugno 2013

Ipotesi di lavoro


The observer, when he seems to himself to be observing a stone, is really, if physics is to be believed, observing the effects of the stone upon himself
Bertrand Russell

Io guardo me stessa, sempre. E ciò che vedo dipende da chi sono io, da dove sono io in quel momento. Se poi l'osservazione si concentra sulle parole umane, che sono di per sé ambivalenti, è davvero tutto un'interpretazione.
Quindi, sebbene creda che "Il fine della nassa è il pesce: preso il pesce metti da parte la nassa. Il fine del calappio è la lepre: presa la lepre metti da parte il calappio. Il fine della parola è l'idea: afferrata l'idea metti da parte le parole" non so davvero come poter compiere questa operazione e cogliere il nocciolo delle cose. Io non posso credere di essere il nocciolo delle cose. Sì, in qualche forma lo sono, ma ci sarà qualcosa più in là, più tenace, che chiede il mio rispetto in quanto diverso. 
Ecco, forse potrei lavorare su questo, sul rispettare la diversità invece di ridurla a un'uniformità che esiste solo per me. Una mediazione, non sarebbe male come ipotesi. Accogliere il mondo degli altri come vero, esattamente quanto il mio. Invitare e accogliere l'invito a giocare in un terreno neutro, senza l'ossessiva e nevrotica pretesa di avere ragione. 




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