domenica 8 settembre 2013

I miei amici

Sono a letto con la luce spenta per via di un discreto hangover. 
E penso che i miei amici mi hanno salvato la vita. E non solo ieri sera, non facendomi guidare. E non solo quelli che c'erano ieri sera.
E penso che una vita è troppa roba perché una sola persona, di solito colui o colei che definiamo l'uomo o la donna della nostra vita, la possa salvare. Ma che se anche è vero che solo noi possiamo salvare le nostre vite, è indispensabile che ci sia qualcuno intorno. Qualcuno che la vita te la salva mentre mangi le patatine e dici le cazzate e vai al mare e guardi un film e ti presti i libri. 
È penso che questi saluti siano la presa di coscienza di quanto di loro ci sia in me, che alla fine anche chi ho amato 10 anni fa verrà in qualche forma con me a Spilsby e ovunque andrò.
E penso che sono la mia nuova famiglia, i miei amici. Ne ho un'altra, ne ho molte altre. 
E penso che mi piacciono le persone, tutte, anche quelle che non conosco, perché ho finalmente capito che quando si vuol bene a qualcuno non è per meriti speciali, perché questo o questa se lo meritino più degli altri, ma semplicemente capita e ci si deve rassegnare. Ho degli amici che reputo un po' scemi, ma restano amici, desidero il loro bene, voglio che ridano e siano felici. Voglio farli ridere io. E allora posso desiderare il bene anche per gli sconosciuti. E forse qualcuno può voler bene pure a me, visto che non serve essere perfetti per essere amati. 
E penso che tutto questo amore io non lo sapevo vedere. 
E penso che ero proprio una cretina. E che se finalmente lo sono un po' meno, lo devo anche e soprattutto ai miei amici. Vicini lontani passati e attuali. 

Nessun commento: