venerdì 28 settembre 2012

Oddio! La banalità

Pensavo oggi mentre tra un rendering e l'altro mi distraevo e fumavo sigarette e facevo l'acrobata, e in generale penso ultimamente mentre sto stretta tra l'esigenza di lavorare per avere dei soldi e lo stare accorta per evitare di farmi stritolare dal sistema che vuole tutta la mia vita e i miei pensieri e vuole rendermi potente per accrescersi lui stesso, pensavo che i momenti felici della vita sono interstiziali.
Sono come un pezzo di mela che ti si infila in mezzo ai denti, ma l'effetto invece che fastidioso è piacevole. Ma in entrambi i casi ti accorgi che qualcosa di strano sta succedendo. O perlomeno ti accorgi che sei viva, sia con la buccia infilata sotto la gengiva, sia quando sei felice.
Come mangiando la mela vuoi solo goderti il frutto, o al massimo la mangi perché t'hanno detto che ti fa bene e quindi segui scrupolosamente ciò che ti dicono, così vivendo con consapevolezza e pienezza e senza pensare, a volte capita che un pezzetto di vita ti renda estremamente felice. Senza scopo né preavviso né intenzione.
L'unica differenza tra i due termini del paragone è che la felicità non devi nemmeno prenderti la briga di rimuoverla con l'unghia. Se ne va da sola. Perché se anche riuscissi a trattenerla, marcirebbe e ti farebbe venire le carie.
Quindi, accorgitene quando c'è, non chiederti come sia finita lì, e non rimpiangerla quando se ne sarà  andata. L'unico modo per riaverne è continuare a vivere.



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