venerdì 7 febbraio 2014

Vice.com: la fatica della preziosità in mezzo alla milanesità/1

"Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei."
"Qual è quell'ape che può dire, Questo miele l'ho fatto io."
"Nessuno può essere senza essere, uomo e donna non esistono, esiste solo ciò che sono e la ribellione contro ciò che sono."
"Se in questo momento sono sincera, cosa importa se domani dovrò pentirmene."
Citazioni sparse di Jose' Saramago


Ieri ho pubblicato su FB un link ad un articolo di Vice, intitolato Perche' a Milano sono tutti single.
Vorrei dire alcune cose al riguardo, che ci ho pensato quasi tutta notte, porco cazzo.
1. l'articolo mi fa molto ridere, perche' e' veramente il condensato di milanesita' piu' stereotipica che si possa immaginare, ma poiche' gli stereotipi da qualche parte una verita' la nascondono, e' tristemente e buffamente vero.
2. l'autrice dell'articolo, Tea Hacic-Vlahovic, si e' sposata, e ne ha parlato nel suo spazio su Vice.
Ora, il fatto che io segua un blog su Vice di una pazza che non so bene che cosa faccia nella vita se non fare la vita della  milanese, ovviamente non essendolo, e poi ogni tanto se ne va via, tipo a Los Angeles e poi ritorna e dice: ho ingoiato cazzi fino all'altro giorno e avevo giurato di farlo tutta la vita, ma ora mi sono sposata, ecco che io sappia tutte queste cose di una sconosciuta senza particolari talenti, almeno a me noti, che scrive su Vice, e' terribilmente milanese di importazione. Perche ovviamente nemmeno io sono milanese, bensi' sono di RdL, ma appunto non essendo autoctona in qualche forma la milanesita' mi ha aggredito ancor di piu'.
Tra l'altro scrivo anche un blog, che e', diciamocelo, un hobby molto milanese. Che cazzo ve ne freghera' a voi della mia vita e perche' ve la racconto sono misteri che nemmeno il mio analista (santo subito) mi ha rivelato ne' suppongo mi rivelera' mai. E che se il mio blog fosse stato pubblicato da Vice io sarei stata felice e' ovviamente scontato. Il che fa di me una Milanese d'importazione mentecatta.


Ok, fine del prologo
Perche' ora c'e' un fatto. Ho pubblicato il link su FB commentando "eh". Come per dire: "Ecco la spiegazione del male che affligge tutti noi".
But, you know what? Non sono single.
Ma questo biondo che mi ha rubato il cuore e mi ha quasi messo un metaforico anello di fidanzamento al dito (ecco, questa sara' l'unica cosa che saprete di lui, che e' biondo, il che ovviamente contraddice una delle mie regole sull'uomo ideale ma una soltanto) non avra' mai nome ne' verranno raccontate le sue gesta. Questa e' una promessa, fatta a me, a voi e anche a te, biondo, se leggi.
Perche' non ne parlero'? Ecco un po' di ragioni, disposte in ordine decrescente di stupidita'.
Perche' come dice Tea, questa famosa sconosciuta, se mandassi il biondo a prendere due drink durante una festa della moda a Milano, sono certa tornerebbe con entrambi. Anzi, probabilmente non ci verrebbe e io sarei a ridere o a soffrire d'invidia commentando gli outfit con i miei amici tendenzialmente gay. Anzi probabilmente mi convincerebbe con ottime motivazioni a non andarci e a fare altro. E avrebbe ragione, che in fondo la moda e' bella ma la gente della moda: aiutami! E perche' mai vi dovrei parlare a lungo di cotale meraviglia, che magari poi vi viene la voglia di conoscerlo?
Perche' non ho nessuna intenzione di iniziare a far coincidere la mia vita con la sua presenza (sua del biondo), in forma di parole immagini video per il decennale e tutto il corollario della vita felice spadellata con poco senso estetico su ogni social network ad uso e consumo del pubblico. Sono molto piu' felice ora, ma non sono mica tutta li'. E ho sempre un gran senso estetico .Che lui poi e' pure carino, ma sticazzi, perche' devo mostrarvelo? E soprattutto, non gli piacciono le foto. E non ha Facebook. Ripeto, non ha Facebook.
Perche' il livello del mio innamoramento e' incompatibile con la mia immagine da milanese cinica costruita negli ultimi anni. Un'immagine che mi andava un po' stretta ma in fondo calzava: nonostante non mi piacesse del tutto (l'ho sempre combattuta con letture intellettuali e forse intelligenti,  meditazioni e amicizie vere e non per PR) in realta' spesso la interpretavo completamente senza nemmeno accorgermene.
Perche' ho paura di diventare noiosa: mi piace continuare a giocare con le parole e con le varie componenti della mia personalita', soprattutto ora che e' un gioco sano, consapevole, tranquillo.
Perche', e questa e' seria, le cose preziose non vanno sciupate in chiacchere. Ma solo vissute, e fatte rinascere ogni giorno.







1 commento:

Anonimo ha detto...

Se porta a lavori demenziali come riesumare i navigli dopo 60 anni buttando all'aria le strade, la milanesità è tale e quale alla romanità fascista