venerdì 7 febbraio 2014

Vice.com: la fatica della preziosità in mezzo alla milanesità/2

Prima di pubblicare il post precedente l'ho fatto leggere ad una mia amica, perche' ogni tanto non mi fido del mio giudizio e volevo che mi dicesse se poteva essere un pezzo sgradevole verso il biondo.
Ovviamente non ha risposto alla mia domanda , ma mi ha scritto (copia&incolla con svariati omissis):
"cazzo però io te lo devo proprio dire. ma possibile possibile possibile che la via della felicità passi dalla coppia?
dall'avere un innamorato, ricambiandolo?
tu quoque, marilisa?
tu vuoi dirmi davvero che tutto tutto lo sbatti che ti sei portata dietro e hai curato con meditazione, yoga, analisi, karma si risolve riconoscendoti amata e amando un ragazzo? che bastava la relazione giusta?

non amavo la cinica,
ma io ci credevo.
tantissimo
."


E io invece di impazzire per la rabbia o perche' penso che abbia ragione e che ho sbagliato tutto e che devo tornare a Milano subito e diventare stronza e disperata le ho risposto:
"Non è la coppia. Perché a questo punto molti (alcuni) altri sarebbero potuti andare.
È avere tra le mani una cosa preziosa fragilissima gigantesca e minuscola. È desiderare. È un senso senza senso. È guardare oltre le apparenze. È credere e sentire  fermamente che a-mor=senza morte.
È superare se stessi. Non so che cosa sia, ma è atomico.

Non è che volevo deluderti.
Mannaggia.
Tutto il tragitto fatto è stato essenziale. La persona giusta non sarebbe mai arrivata.

Tu scambi il mio desiderio d'amore per un desiderio di coppia.
Sono due cose molto molto molto diverse.
E l'ho imparato."



A questa segui' poi una mail con 25 motivi di paranoie personali ma non di coppia, per mostrarle che non mi sono totalmente rincoglionita. Mi sono "solo" innamorata. Ma ora basta, non se ne parli piu'

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