mercoledì 17 giugno 2015

Classica, moderna o postmoderna

La maggior parte delle persone non sa amare né lasciarsi amare, perché è vigliacca o superba, perché teme il fallimento. Si vergogna a concedersi a un’altra persona, e ancor più ad aprirsi davanti a lei, poiché teme di svelare il proprio segreto… Il triste segreto di ogni essere umano: un gran bisogno di tenerezza, senza la quale non si può resistereSàndor Màrai, La donna giusta

Ho preparato un lavoro per l'esame di abilitazione per spiegare agli studenti di quinta la differenza tra cinema classico, cinema moderno e cinema postmoderno.
Ma io sono classica, moderna o postmoderna? So mettere un film in una di queste categorie, e so anche probabilmente spiegare ad uno studente come farlo, ma io che cosa sono? Che essere umano sono?
Ho troppo vissuto, abbandonando i valori e le credenze che mi hanno trasmesso per cercarne altri da sola, per poter essere pienamente classica. L'unica cosa in cui credo ciecamente è l'essere umano, che lasciato a se stesso non conta un cazzo. Ha bisogno di una struttura, e nel mondo classico la struttura gli veniva data da fuori. Ma se l'ha rigettata consapevolmente, non può che trovarne un'altra, e ciò gli rende impossibile essere "classicamente classico".
Scompongo tutto, metto in discussione ogni punto di vista, mi cerco e mi guardo nel mio cercare, cerco strade che non siano battute come il miglior cinema moderno. Però non sono abbastanza cinica per essere totalmente moderna. Al fondo del mio cercare c'è un'esigenza di senso, non il puro gusto del disordine, sebbene mi attragga molto e abbia molta stima di chi fa semplicemente saltare l'esistente e poco si chiede di che cosa ne resterà e su che basi ricostruirà.
Non sono nemmeno così estetizzante per essere postmoderna. Il decorativismo fine a se stesso di molte opere postmoderne mi annoia e lascia indifferente. E l'utilizzo del postmoderno per veicolare in maniera surrettizia delle visioni di mondo conservatrici mi spaventa. (ho analizzato Black Hawk Down, capitemi).
Però sono consapevole che tutto è un artificio, che la vita può essere vista come un puzzle in cui le cose tornano sotto altre forme, amo gli ammiccamenti colti e la pluralità di voci.
E mi sembra che il postmoderno sia il luogo in cui classicità e moderno ricominiciano a dialogare. Il postmoderno è luogo, il tempo, la forma della nostalgia del senso. E poi come potrei vivere senza tenere conto del mondo postmoderno che mi circonda, liquidità emotiva sociale sociologica inclusa? Dovrei ritirarmi dove il postmodernismo non è arrivato. Oppure riorganizzare l'esistente in maniera creativa, piacevole, onesta, sensata, come nei migliori film postmoderni, come Memento, Matrix, The tree of life.
La sfida, che a volte sa di sfiga, è che "il faut être absolument postmoderne".

PS: la citazione in apertura non c'entra niente, ma mi piaceva


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