giovedì 9 gennaio 2014

On ne naît pas femme, on le devient

"Non si trasforma la propria vita senza trasformare se stessi." 
"Una donna libera è il contrario di una donna leggera." 
"Desidero che ogni vita umana sia pura e trasparente libertà." 
"Pure ci tenevo troppo alla libertà per rinunciare a cercarla liberamente."

Oggi Google celebra Simone de Beauvoir.
Con un guizzo di fantasia la celebrerò anche io, perché mi racconta delle cose, giunta a questo punto della mia vita.
Simone de Beauvoir fece un patto con se stessa: cercare la verità su se stessa, in libertà. Libertà da ciò che le era chiesto di fare e di essere, in quanto donna. Ciò che ha in ogni modo e con ogni mezzo cercato di essere, vedersi, viversi è un essere umano. Né più né meno.
Ha fatto ciò che le è sembrato giusto, profondamente giusto fare, e ha spalancato le porte a delle donne che ora possono essere e fare e scoprirsi come vogliono. 
La radicalità di Simone de Beauvoir è totale. La sua relazione con Sartre, bellissima e difficilissima (per me) ma essenziale perché un certo tipo di ottusità borghese si levasse dall'amore è una relazione che apre mille domande sulla coerenza, la necessità, ciò che è profondo e ciò che posticcio. 
Sento un'affinità con questa donna, ovviamente ad una cifra inferiore, e un'affinità nel percorso di conoscenza di me. Un percorso che voglio approndire, ma non radicalizzare fino al punto da farmi di nuovo male. Non voglio più spremermi il sangue, credo di aver scandagliato quasi tutti i miei limiti, e se vorrò tornarci, e vorrò, saprò farlo con una delicatezza diversa da quella avuta finora. 
Ma senza Simone de Beauvoir prima di me, circa un secolo fa, non avrei potuto nemmeno concepire questo viaggio. E senza Simone de Beauvoir che mi ha detto: cercati la tua libertà in pura e trasparente libertà, non avrei saputo dove rallentare, perché mi sarei sentita obbligata a proseguire come una pazza, con furore e fervore. E invece no, perché, SdB, nel solco dell'esistenzialismo, insegna che ogni situazione è portatrice di valori unici, e che l'unica cosa da fare è sciogliere il nostro rovello sul chi siamo giocandoci in prima persona, nell'impegno con il mondo e con gli altri. 

PS:
Google Italia non celebra Simone de Beauvoir. E' una sconosciuta in Italia? Dubito, io l'ho studiata al liceo. In Inghilterra invece mi è apparso il doodle dedicato. Lanciamo subito il peana Italia terzo mondo Inghilterra paese avanzato? Starei attenta. Sto in un posto dell'Inghilterra in cui io, trentatrenne non sposata, non divorziata e senza figli sono una rarità, talmente sospetta che i miei studenti (che non sono cattivi, semplicemente assorbono ciò che sentono) mi chiedono insistentemente: Perché? (mi chiedono anche perché ho i capelli ricci e non li tiro, se è per questo). Essere donna, libera, che fa delle scelte o subisce le scelte altrui ma che ci naviga dentro, cerca un senso, cerca una vita piena e soddisfacente e non si sposa il primo che passa, è una scimunita. Non solo in Sicilia, ma anche in Inghilterra.
E vedo queste mie coetanee con figli a cui insegno, provate da matrimoni sbagliati, da una devastante mancanza di verità e di amore e da un sistema politico economico e sociale oppressivo.
SdB scrisse, e io condivido: Non ho mai nutrito l'illusione di trasformare la condizione femminile, essa dipende dall'avvenire del lavoro nel mondo e non cambierà seriamente che a prezzo di uno sconvolgimento della produzione. Per questo ho evitato di chiudermi nel cosiddetto «femminismo»
Continuiamo a stupirci del burka?
No, ma continuiamo a combatterlo. Il burka fa male anche ai maschi.







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