giovedì 2 luglio 2015

La cena perfetta

Strange that in my remoteness I seemed to feel, as never before, the vital presence of Earth as of a creature alive but tranced and obscurely yearning to wake
Olaf Stapledon, Star Maker (1937)


Organizzi una cena.
Cucini i tuoi piatti migliori.
Prepari la tavola con eleganza e cura.
Hai ben chiara la lista delle portate. In frigo la frutta, il gelato nel freezer.
L'acqua alla giusta temperatura, il vino bianco fresco e rosso fermo.
Sai esattamente che cosa deve accadere.
Metti il tuo vestito migliore, dai gli ultimi ritocchi e aspetti.
Eppure il tuo invitato non arriva.
Hai invitato a cena il destino.
Hai preparato tutto con cura, eppure non arriva.
Inizi ad agitarti, a mangiucchiare da sola.
Ossessivamente controlli l'ora dell'appuntamento, provi a contattarlo. Nessuna risposta.
Sbatti a terra i piatti per la rabbia. Maledici la sua ipocrita crudeltà nell'averti illuso.
Mangi ciò che hai, senza gustarlo.
Anzi, il fatto che sia buono ti ricorda ancor più dolorosamente che non l'avevi preparato per te.
Sei sola a mangiare. Butti via gli avanzi.
Ti addormenti sbronza, con l'acidità nello stomaco e nel cuore.
E mentre dormi ti accorgi di essere sveglia. Che il mondo intorno a te ora è vivo e presente.
Esci dalla stanza, e nella tua casa diventata la casa più bella del mondo incontri il tuo destino.
Ha apparecchiato una cena per te, e per chi ami. Sono tutti lì.
E ridi, ridi della tua stupidità.
Pensavi davvero che ciò che tu avevi da offrire fosse meglio di ciò che il destino ti sta porgendo?
Impossibile.
Il banchetto preparato per te non finirà mai, nessun cibo sarà avariato, sprecato, inutile.
La tua gioia sarà mangiare il giusto, offrirlo agli altri invitati. Sapere che è per tutti, non solo per te che questo pranzo è servito, ora e per tutti i giorni del mondo.
Inviterai altre persone, altre arriveranno senza invito. Qualcuno gradirà, altri troveranno da ridire, ma è tutto perfetto.
Inizierai ad aiutare il destino a preparare il banchetto per gli altri, a preparare gli altri a gioire del banchetto e a loro volta diventare da invitati a ospiti. Non ci saranno più ruoli predefiniti.
Chi prende e chi dà? Tutti, ognuno come può e vuole.
E ti accorgerei che non stai dormendo, l'incubo era quando eri certa di essere sveglia, padrona di te stessa e potente.
Ora le cose accadono, e tu non hai scelta. Ma non sei mai stata così piena, forte. Ti sei arresa con una risata, e hai vinto.
Il destino è compiuto, la vita trabocca, illimitata, scorre continua e piena. Anche quando gli altri percepiranno una secca, tu vedrai pienezza, perché c'è. C'è sempre stata, ma non la potevi vedere.


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